In tempi nei quali tutte le aziende hanno messo sul mercato qualche prodotto per la realtà virtuale, si sente sempre più spesso parlare di occhiali 3D. Gli articoli da scegliere sono diventati veramente tanti e, per non perdersi e sbagliare con un acquisto avventato, in questo articolo tratteremo di un tipo specifico di visori: gli occhiali 3D polarizzati. Questa terminologia non è riservata soltanto alle lenti per vedere film o giocare con la VR, ma è generica in ambito ottico. Ovviamente in questa sede parleremo approfonditamente di visori e occhiali per cinema, proiettori e giochi in tre dimensioni.
Come funzionano le lenti polarizzate
Per capire come funzionano gli occhiali 3D polarizzati, spieghiamo quest’ultimo termine che cosa rappresenta in ambito ottico. Le lenti polarizzate si usano anche per gli occhiali correttivi e da sole e migliorano decisamente la percezione delle immagini. Senza addentrarci troppo nella fisica ottica, vediamo cosa cambia usando una lente polarizzata piuttosto che non polarizzata.
Il polarizzatore è un filtro che si usa in molti campi e non solamente nel 3D. È composto da alcune lamelle che filtrano la luce smorzando i campi elettrici che non sono paralleli all’asse di polarizzazione.
Detto in parole povere bloccano una parte di luce riflessa da zone come l’acqua o il cruscotto della macchina. Queste lenti sono usate dai pescatori per vedere i pesci sotto la superficie dell’acqua senza il fastidio del sole. Un altro uso molto utile è durante la guida, infatti gli occhiali da sole polarizzati eliminano i riflessi di mani, volante e luce solare sul cruscotto.
Questo permette una maggiore sicurezza viaggiando in condizioni di sole frontale. I riflessi della luce vengono perciò oscurati, pertanto è evidente che la visione sia più nitida, rilassante e sicura. Le lenti polarizzate sono usate da sempre in fotografia per creare immagini con una luce ottimale senza riflessi da altre superfici.
La foto di un lago illuminato dal sole diretto risulterà trasparente piuttosto che molto chiara o accecante e il cielo si vedrà nitidamente grazie ai filtri presenti nelle lenti della ghiera della fotocamera. Per ottenere l’illusione di una tridimensionalità nitida e senza disturbi bisogna usare occhiali 3D polarizzati.
VR e occhiali 3D polarizzati
Il funzionamento degli occhiali 3D polarizzati sfrutta la presenza dei due occhi che vedono la stessa cosa da punti di vista differenti. La distanza inter pupillare è variabile da 4 a 7 mm ed è facile accorgersene: basta tenere un oggetto estremamente vicino mettendo fuoco qualcosa di lontano.
Comprendo alternativamente i due occhi l’oggetto vicino sembra spostarsi ed è proprio grazie a quella che viene scientificamente chiamata visione binoculare o stereoscopica che il cervello percepisce la profondità.
I sistemi per sfruttare la stereoscopia affondano le radici nel 1832 e sono stati applicati nel cinema in tempi più recenti. Ad esempio gli occhiali anaglifi che regalano quando vi sono film 3D usano due lenti colorate, una rossa e una ciano. Attraverso i due filtri colorati ogni occhio percepisce immagini diverse e il cervello ha l’illusione della profondità.
Occhiali più moderni usano otturatori che si aprono e si chiudono continuamente agendo su cristalli liquidi e facendo percepire prima ad un occhio poi all’altro interi fotogrammi. Nella realtà virtuale si usano due visori LCD separati per ogni occhio. Gli occhiali 3D polarizzati sono certamente migliori di quelli che non lo sono. La tecnologia delle lenti sfrutta la polarizzazione della luce per separare le immagini e mandarle all’occhio sinistro o a quello destro.
Alcuni tipi di occhiali 3D polarizzati vengono chiamati passivi, perché hanno una lente diversa dall’altra con polarizzazione verticale oppure orizzontale. Le immagini sono filtrate e inviate in modo differente ai due occhi. Sono più costosi degli occhiali anaglifi ma meno di quelli attivi, perché non hanno bisogno di alimentazione né di un trasmettitore per aprire e chiudere un otturatore.
L’aspetto negativo è la risoluzione dal momento che è divisa in due tra gli occhi, pertanto l’immagine o il fotogramma finale avrà una nitidezza dimezzata rispetto a quella completa.
Tecnologia moderna e prezzi
Talvolta gli occhiali 3D polarizzati passivi hanno il problema di dare nausea e mal di testa dopo molte ore che si usano. Gli ultimi prodotti usciti sul mercato hanno perfezionato una tecnologia ormai standardizzata in tutto il mondo. Si tratta della polarizzazione doppia, in senso orario e antiorario.
Questi ultimi non dimezzano più le immagini, perché i fotogrammi sono alternati completamente in uno e nell’altro occhio. Le lenti filtrano in maniera più efficace il video e non c’è il rischio che siano percepiti parzialmente da un occhio solo. Naturalmente anche mal di testa, nausea e fastidi vari, con questo sistema sono estremamente ridotti.
I fotogrammi sono proiettati alternativamente per ogni occhio ben tre volte, cosa che riduce molto il fastidiosissimo flickering (sfarfallio) ma stanca la vista.
Per chi non trascorre troppe a giocare oppure a guardare film in 3D sono un giusto compromesso dal punto di vista economico, dal momento che gli occhiali attivi hanno prezzi elevati. Un paio di occhiali 3D polarizzati di ultima generazione hanno un costo medio molto variabile. I più economici partono da 10 euro, ma non sono certo consigliabili. Per avere un buon visore con lenti polarizzate bisogna spendere almeno 40 euro.